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La storia

Intorno al 1818 Pietro Monti, setaiolo, dai territori a sud di Milano arrivò ad Abbadia. Trasformò l’antico follo da pannilani con annessa roggia a ruota idraulica, in un filatoio per seta. Nel 1869 ampliò l’edificio e vi aggiunse un fabbricato per l’allevamento e la filatura dei bozzoli; in più venne demolito il primo dei due torcitoi circolari al cui posto vennero impiantati i tre torcitoi rettangolari tuttora visibili, anche se molto rovinati. Il secondo torcitoio circolare, non più in funzione dal 1934, fu acquistato dalla famiglia Abegg, quindi smontato e restaurato e poi donato al Museo Technorama di Winterthur in Svizzera nel 1965.

L'attività di torcitura continuò sino al 1934.

Dopo un lungo periodo di stasi e degrado, nel 1978 entrambi gli edifici, filanda e filatoio, vennero acquistati dal Comune di Abbadia. Dal 1981 iniziò con alterne vicende il recupero del filatoio e il restauro dei macchinari, tra cui il grande torcitoio circolare del 1818 rimesso in funzione. Nel 1998 si inaugura il Civico Museo Setificio Monti ed inizia la sua apertura al pubblico. Il Museo è allestito nel Complesso Monti (filatoio del 1818, filanda del 1869).

La struttura consiste nei due edifici, uno adibito a filatoio-incannatoio, l'altro a filanda e attività accessorie. La filanda, prima dei lavori di allestimento del Museo, non aveva conservato nessuna macchina, mentre il filatoio possedeva ancora i tre torcitoi rettangolari del 1869 e i resti del torcitoio circolare del 1818. Oltre ai resti, in pessimo stato di conservazione, di alcune macchine ausiliarie, erano rimaste due ruote idrauliche con la roggia. 

Oggi la ruota Idraulica più grande è stata completamente restaurata e si sta provvedendo al ripristino dell'antica roggia seicentesca.


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